Oltre 5.600 brevetti “open source” sulla tecnologia a idrogeno, sono stati resi di pubblico dominio dalla casa automobilistica giapponese per favorire collaborazioni libere con i concorrenti e con il mondo della ricerca e della scienza. Dalla realizzazione dei sistemi propulsivi ai software delle vetture, fino alle soluzioni per la produzione dell’idrogeno. Brevetti frutto di decenni di ricerche e di sperimentazioni che hanno reso la casa giapponese leader mondiale nello sviluppo di sistemi di propulsione fuel cell all’idrogeno.
“Un’azienda da sola non può costruire una società che vada ad idrogeno – ha dichiarato Akio Toyoda, presidente del gruppo – servono sforzi e investimenti su scala mondiale ed una collaborazione più allargata”. "La possibilità per altri costruttori di utilizzare la maggior parte delle licenze sarà gratuita fino al 2020, poi si vedrà". L’obiettivo è aprire il settore alla collaborazione così da dare tempo ai costruttori interessati di proporre a loro volta le proprie tecnologie con l’auspicio che lo scambio di conoscenze e di tecnologie possa essere reciproco. Una mossa simile l’aveva fatta qualche mese fa anche Elon Musk, fondatore della storica Tesla, rivelando parte dei segreti delle vetture elettriche.
La Toyota quest’anno metterà in vendita la Mirai, una vettura alimentata da un sistema di celle a combustibile, che percorre 500 km con un pieno, producendo emissioni solo di vapore acqueo.
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Fonte: Toyota