Martedì 24 novembre, il presidente del Gambia Yahya Jammeh
ha vietato le mutilazioni genitali femminili nel paese. Benché il governo non
abbia ancora varato una legge ufficiale, il provvedimento avrà un effetto
immediato.
Si tratta del secondo paese dell’Africa Occidentale, dopo la
Nigeria, ad aver abolito l’infibulazione e le violenze perpetrate nei confronti
delle donne nel Paese.
Secondo dati Unicef, in Africa il 75% delle donne subisce
una mutilazione genitale femminile, di queste il 56% ha meno di 14 anni. In
totale si stima che in Africa, Asia e Medio Oriente le donne mutilate siano
circa 100 milioni.
Si tratta solo di un piccolo passo che ha però generato una
diffusa soddisfazione nel mondo, soprattutto dal parte delle associazioni che
da anni si battono per tutelare i diritti delle donne.
Isatou Touray, la più importante attivista contro le
mutilazioni genitali femminili in Gambia, ha annunciato che adesso, per
assicurare una tolleranza zero verso questa pratica disumana, il paese ha
bisogno di una legge e soprattutto di un cambio di mentalità.
Fonte:
Reuters