La più grande democrazia del mondo ha da ieri un nuovo presidente, un dalit, classificato nella gerarchia castale indiana come un “intoccabile”.
Il nuovo capo dello Stato Ram Nath Kovind, 71 anni, ha vinto contro la rivale Meira Kumar, la prima donna presidente del Parlamento, anche lei una dalit. La loro casta è esclusa dall’organizzazione sociale induista e i suoi membri hanno subito per migliaia di anni discriminazioni, vivendo in condizioni di miseria estrema. Nonostante le caste siano vietate dalla Costituzione, i dalit restano tutt’oggi ai margini della vita economica, sociale e politica dell’India, costretti a svolgere le mansioni più umili e degradanti perchè considerati “impuri”. In India oltre 200 milioni di persone appartengono a questa casta.
La scelta di Kovind come candidato per la più alta carica dello Stato è stata considerata da alcuni osservatori come un tentativo di migliorare l’immagine del partito al governo, accusato di non tutelare le minoranze sociali e religiose.
Kovind, che succede a Pranab Mukherjee, non è il primo presidente dalit dell’India, lo fu anche già KR Narayan, eletto nel 1997. Il dalit più celebre in India è BR Ambedkar, colui che alla nascita della grande democrazia nel 1947 guidò il comitato incaricato di redigere la Costituzione.
Fonte: The Hindu – 21 luglio 2017