Siamo viaggiatori di uno spazio che ci accoglie e ci plasma, ci fonde e ci confonde, ci trascende e ci penetra.
Sulla banchina del porto di Marsiglia sembra di poter percepire la quarta dimensione dello spazio. Sul molo infatti è stata installata una scultura in cui uomini e donne si fondono con il paesaggio ed entrano a farne parte, in una installazione che cambia aspetto con il variare del paesaggio circostante. Nelle giornate affollate queste figure si confondono con i passanti ma in questi giorni, con la gente chiusa in casa e le banchine vuote, questi uomini sembrano simboleggiare la costante presenza del mondo dentro a ogni uomo, a ognuno di noi. Come una presenza permanente e incancellabile.
Uomini e donne in viaggio nel mondo e con il mondo dentro, verso qualcosa che non dipende da loro. Il loro autore, l’artista Bruno Catalan, descrive le sue opere come “le metafore della vita. Anche io ho viaggiato con valigie piene di ricordi”. Le sue sculture sono esposte in tutto il mondo, in piazze, aeroporti e stazioni ferroviarie di numerose città e persino sulle Alpi.
Bruno Catalano nasce in Marocco da una famiglia di origini siciliane e si trasferisce in Francia quando ha dieci anni. Le sue opere e tutto il suo stile nascono da un incidente. Nel 2004 una delle sue sculture si danneggia e l’artista manda in mostra l’opera danneggiata che ottiene un grande successo. Il messaggio: “Non tutto ciò che sembra perduto alla fine è un fallimento”.
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Fonte: Bruno Catalano – 21 novembre 2020
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