A Torino, per la prima volta al mondo, un team di medici e di ricercatori, dopo anni di lavoro e di sperimentazioni, è riuscito ad ottenere con successo la prima dialisi polmonare mai realizzata.
Questo grande traguardo della medicina, ottenuto dalla collaborazione dei team delle cliniche universitarie di Torino e di Bologna sotto la guida del professor Marco Ranieri, è stato comunicato alla comunità scientifica mondiale dalla prestigiosa rivista scientifica internazionale “Critical Care Medicine”, organo ufficiale della Società Americana di Terapia Intensiva e Medicina Critica.
Le previsioni indicano che la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) entro il 2015 potrà diventare la terza più frequente causa di morte nel mondo occidentale, con una mortalità tra il 30 ed il 50%. L’insufficienza respiratoria acuta, quando cioè i muscoli respiratori non riescono più ad eliminare l’anidride carbonica, è il meccanismo più comune con cui questa malattia uccide. I pazienti con BPCO (i cui fattori di rischio sono soprattutto l’inquinamento ed il fumo di sigaretta), che giungono in pronto soccorso con grave difficoltà respiratoria, vengono trattati con la ventilazione non-invasiva, ovvero con una maschera collegata ad un ventilatore meccanico che applica volumi di aria che rimuovono l’anidride carbonica da polmoni e riducono la fatica respiratoria. Purtroppo, quando questo tipo di supporto fallisce (25 – 50% dei casi), i pazienti hanno bisogno di essere intubati, ovvero collegati al ventilatore attraverso un tubo (ventilazione invasiva) ed il rischio di morte aumenta fino a 100 volte.
Le terapie intensive dell’ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino e del Sant’Orsola di Bologna hanno utilizzato con 25 pazienti con BPCO un sistema mini-invasivo di “dialisi polmonare” che depura il sangue dall’eccesso di anidride carbonica mediante un sistema brevettato. L’uso della “dialisi polmonare” ha ridotto l’incidenza di intubazione (dal 33 al 12%) e la mortalità (dal 35 al 7%).
La modernissima apparecchiatura è stata interamente ideata, prodotta e brevettata in Italia ed alcune fonti ritengono che il team responsabile di questa eccezionale scoperta abbia tutte le carte in regola per poter vincere il premio Nobel per la medicina.
_________________________________
Fonte: Città della Salute e della Scienza Torino; Critical Care Medicine Magazine