Una bambina nata con una grave malformazione congenita, l’atresia esofagea, che la priva di un tratto di esofago, non può alimentarsi per vie naturali. Viene sottoposta a numerosi interventi ma senza riuscire a ottenere risultati che migliorino la sua situazione. L’impossibilità di cibarsi incomincia a compromettere la crescita della bimba.
Arrivata all’età di tre anni all’ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino, viene tenuta in vita attraverso un sondino addominale e nel corso del tempo intorno alla piccola nasce una rete di solidarietà e di collaborazioni professionali a sostegno suo e della sua famiglia. I genitori sono costretti a partire per la Francia per curare l’altra figlia, anch’essa malata. La bimba viene quindi affidata a una famiglia disposta a seguirla nel percorso di cure, offrendogli un’ospitalità serena anche in assenza dei genitori. La bimba viene sottoposta a un intervento straordinario che tenta di ricostruire il suo esofago, un tentativo estremo e di estrema difficoltà. Eseguita all’ospedale Regina Margherita
dal team di chirurgia pediatrica diretto dal dottor Fabrizio Gennari in collaborazione con la chirurgia universitaria e il centro trapianti di fegato dell’ospedale Molinette, l’operazione ha successo e consente alla piccola paziente di potersi alimentare per via orale per la prima volta nella sua vita. Dopo l’intervento la bimba sta recuperando le sue naturali funzioni con anche con il supporto del servizio di logopedia e dell’intera equipe medica.
Fonte: Quotidiano Piemontese – 8 gennaio 2019
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