La buona notizia del giorno ■
Se siete dei romantici e cercate in ogni modo di sentirvi vicini con le persone a cui volete bene, sarete felici di sapere che stanno nascendo oggetti capaci di rendere tangibile la vicinanza emotiva, anche quando la distanza fisica sembra incolmabile. Si tratta di dispositivi progettati per condividere momenti, gesti o emozioni, trasformando la tecnologia in un ponte affettivo.
I Bond Touch, per esempio, permettono a due persone, ovunque si trovino a distanza, di potersi “toccare” attraverso una coppia di bracciali o di ciondoli appesi al collo che trasmettono e fanno sentire una vibrazione l’uno all’altro quando vengono toccati; indossati da due persone lontane diventano un legame che si può trasformare in una carezza, in un battito condiviso o in un brivido comune.
Esistono poi altri strumenti simili: anelli connessi, cuscini che si illuminano quando l’altro li abbraccia, cornici digitali che si aggiornano con foto in tempo reale. Alcuni integrano anche funzioni biometriche, come il battito cardiaco, per rendere il contatto ancora più intimo. Queste tecnologie non sostituiscono l’incontro, ma lo accompagnano, sono pensate per colmare la distanza, per genitori e figli, amici, partner ma anche per progetti educativi e intergenerazionali. Offrono un modo nuovo di coltivare la gratitudine e la presenza, anche quando non si può essere fisicamente vicini. In un tempo in cui la comunicazione rischia di raffreddarsi, questi apparecchi ricordano che anche un piccolo tocco può rappresentare un pensiero che supera i confini dello spazio e che sussurra con delicatezza: “ti penso”, “ci sono”, “ti voglio bene”.
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Per approfondire le fonti: Bond Touch; Totwoo; Littleriot Pillow talk; The touch x

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