I primi esperimenti sono stati avviati in Giappone alla Toyota e all’IBM già negli anni 90.
Sono già diverse le aziende che hanno istituzionalizzato le ferie senza limiti e gli orari di lavoro liberi. Sono i dipendenti a scegliere come gestirsi il tempo libero e le modalità di lavoro.Tra le più conosciute la Virgin e la Netflix che per i loro dipendenti hanno dichiarato la flessibilità totale, ma anche altre imprese di ogni dimensione un po’ in tutto il mondo ed in settori che vanno dalla tecnologia all’editoria.
La scelta così controcorrente è ispirata dalle nuove dinamiche del lavoro, che offre sempre più spazio alla creatività e all’inventiva e che si nutre di competenze dislocate nel tempo e nello spazio.L’impiegato può decidere tempi e modi per portare a termine i suoi compiti e può slegare il suo impegno dagli orari e dalla presenza in azienda.
Un vera e propria rivoluzione che va nella direzione della qualità della vita e del valore del tempo.E’ una nuova politica che responsabilizza il dipendente e stabilisce un nuovo rapporto tra azienda, lavoratore e risultato. “La flessibilità totale ha rivoluzionato le nostre mansioni, sta al dipendente decidere se e quando prendersi qualche ora, un giorno, una settimana o un mese libero». “Ovviamente lo farà solo quando sarà sicuro che la sua assenza non danneggerà in alcun modo il processo lavorativo o il suo team».
Una svolta che non solo avvantaggia i lavoratori ma che sembra produca miglioramento dei risultati anche per le aziende che la hanno applicata.