In Italia è in corso una profonda trasformazione del paradigma di produzione e distribuzione dell’energia. Sino a qualche anno fa, poche grandi centrali producevano energia per tutto il Paese. Oggi piccoli impianti, molti dei quali basati su energie rinnovabili, diffusi lungo tutta la penisola, stanno dando forma a un nuovo modello più allargato ed efficiente di generazione nel quale l’energia pulita ha uno spazio crescente.
L’Enel ha dismesso per questo motivo 23 centrali in tutto il territorio italiano e avviato un programma di riconversione degli impianti con un’iniziativa di cessione e di coinvolgimento della comunità e della società civile. Una svolta epocale che, oltre a riorientare il ciclo di produzione dell’energia verso forme più sostenibili per una quantità di potenza installata pari a tutta quella prodotta dalla Grecia, apre ad un nuovo modello partecipativo e circolare. Il programma Futur-e apre il processo di conversione delle vecchie centrali per individuare soluzioni in modo condiviso, attraverso bandi pubblici e concorsi di idee, possibili restituzioni sostenibili e di lungo periodo per trasformarle in opportunità di sviluppo per i territori, mantenendone la vocazione industriale o riconvertendole in musei d’arte, centri polifunzionali, parchi tematici o spazi ricreativi e culturali (centrali eclettiche).
L’ente ha già avviato la riconversione e sta realizzando iniziative di riuso insieme a diversi partner tra cui il Politecnico di Milano, le associazioni e il mondo del volontariato. Le trasformazioni vanno dalla creazione di impianti sportivi, come la ex-centrale di Alessandria, a parchi per lo sviluppo di agricoltura di varietà autoctone, poli scientifici e di ricerca, fino a centri oncologici e per la cura delle malattie genetiche.
Fonte: Enel Futur E