Si chiama Antonio Tramacere e ha 49 anni il
primo sommelier non vedente d’Italia.
Cieco dall’età di diciotto anni, non ha considerato la sua disabilità un
limite alla sua passione per il vino e frequentati i corsi presso la delegazione leccese dell’Ais (Associazione
italiana sommelier) e sostenuto l’esame di qualificazione professionale, si è
laureato sommelier.
“L’olfatto è la
vista dell’anima e delle emozioni”: lo ha ispirato e guidato con queste parole l’enologo Giacomo Tachis.
Confidando nell’olfatto e nel gusto per
prendersi una rivincita sulla vista, ma anche nella dedizione di sua moglie Rosaria, che ha registrato le lezioni, preso appunti poi tradotti in braille e scritto
sotto la sua dettatura durante le prove di esame, Antonio ha raggiunto questo
traguardo insperato, suscitando grande commozione tra i membri della
commissione di valutazione, tra i suoi colleghi aspiranti sommelier e in tutta
la comunità pugliese degli appassionati del vino.
Determinante è stato l’uso della
sintesi vocale del computer. Imprescindibili la disponibilità e
l’incoraggiamento della delegazione leccese dell’AIS per superare tutte
le difficoltà e rendere tecnicamente possibile l’esame. Il passo in avanti è la
messa a punto di testi in braille da utilizzare
durante i corsi e distribuire anche alle altre associazioni sul territorio
nazionale.
Fonte: AIS Lecce Comunicazione – 20 luglio 2017