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RIDURRE GLI SPRECHI DI CIBO: FRANCIA E AUSTRALIA AVANTI

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È quanto
emerge dall’Indice di Sostenibilità del Cibo realizzato dall’Intelligence Unit
dell’Economist, in collaborazione con la Fondazione Barilla center for food and
nutrition (BCFN). Il documento si propone di mettere in luce e divulgare le
buone pratiche e le politiche relative a produzione e consumo responsabili,
cibo e cambiamento climatico, per favorire il raggiungimento degli Obiettivi di
Sviluppo sostenibile formulati dalle Nazioni Unite.

Lo studio
prende in esame 25 Paesi che rappresentano i 2/3 della popolazione mondiale e
l’87% del PIL globale. Ad occupare il primi posti della classifica di
sostenibilità è la Francia, grazie ad un programma ministeriale incentrato sul sistema
agricolo-alimentare e sul sostegno a nuove pratiche commerciali volte a ridurre
lo spreco di cibo. Al secondo e terzo posto si posizionano Australia e
Sudafrica mentre l’Italia occupa la 9° posizione, brillando per le politiche
adottate per contrastare la perdita di
cibo, dove ottiene 100 punti su 100.

La nota
dolente per la maggior parte dei Paesi presenti in classifica è rappresentata
dagli sprechi domestici di cibo che si confermano un problema difficile da
risolvere. Basti pensare che ogni consumatore europeo o americano spreca circa
100 kg di cibo all’anno così che 1/3 di tutto il cibo prodotto nel mondo ogni
anno va perso o sprecato prima di raggiungere le nostre tavole (dati FAO –
Organizzazione delle Nazioni Unite per il cibo e l’agricoltura
). Per questo
motivo organizzazioni internazionali, governi ed imprese stanno facendo fronte
comune per migliorare l’efficienza del sistema globale di produzione,
distribuzione e consumo del cibo.


Fonte: Barilla
center for food and nutrition
; Food sustainability index – 4 Luglio 2017

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