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IMPARARE A VIVERE I PROBLEMI CON IL SORRISO

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Riflettori accesi sul tema della disabilità al Carnevale di
Viareggio, uno dei più noti e spettacolari: uno dei carri più grandi che hanno
sfilato – 22 metri di altezza – è un Pulcinella in sedia a rotelle che,
manganello in mano, si fa strada abbattendo le barriere che lo ostacolano. “No
tu no” il nome del carro, nato da un’idea di Massimo Breschi, vincitore
dell’edizione 2015, in collaborazione con l’Unione Italiana Lotta alla
Distrofia Muscolare: al centro della costruzione il percorso dell’enorme Pulcinella
in carrozzina è ostruito da transenne, cartelli e limiti a ricordarci le
quotidiane difficoltà di chi deve lottare contro le barriere architettoniche, spesso nell’indifferenza delle
istituzioni.

Perché proprio un Pulcinella? “È il personaggio
perfetto”, spiega il maestro Breschi. “È la maschera della commedia dell’arte
che lotta contro i soprusi e le ingiustizie sociali, ma sempre con il sorriso
sulle labbra. Esprime la stessa vitalità con la quale le persone con disabilità
lottano ogni giorno per opporsi ad insormontabili barriere ed umilianti ‘No tu
no’. Il mio carro
vuole trasmettere la voglia di vivere, di non arrendersi e di non perdere
l’entusiasmo che queste persone hanno”. 

E lo hanno dimostrato alcune persone affette da distrofia
muscolare che hanno accompagnato il carro vestite da Pulcinella, sfilando sulle note di Canto anch’io,
brano realizzato da Lorenzo Baglioni, Penso che un sogno così non ritorni mai più e Mi girano le
ruote, una tarantella ideata per l’occasione da Gianluca Domenici.


Fonte:
Open Toscana

Avvenire; Carnevale di Viareggio – 13 febbraio 2018

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