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ELISA ORLANDOTTI

per la campagna per la Parità di Informazione Positiva #mezzopieno

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Giornalista, coordinatrice di redazione della rivista FunnyVegan, scrive per Rockit e Food24 de Il sole 24 ore.


Qual è per lei il ruolo dell’informazione sul benessere della società? 

L’informazione, quando è ben fatta, è un potente strumento in grado di renderci persone consapevoli, di darci i mezzi per migliorare noi stessi e la società nella quale viviamo. Lo stesso potere, ma in forma differente, ce l’hanno altre realtà come la scuola e le arti.

 

Cos’è per lei una buona notizia?

Premettendo che per “notizia” intendiamo un fatto realmente accaduto, raccontato con professionalità e seguendo la deontologia giornalistica, una buona notizia per me deve avere una sola caratteristica e cioè lasciarci qualcosa di positivo come ad esempio un elemento per comprendere un fenomeno o uno spunto per mettere in pratica un’idea; questo significa che può anche mostrarci criticità, basta che ci stimoli verso una soluzione.

 

Può il giornalismo rappresentare uno strumento per aumentare la fiducia e ridurre la conflittualità?

Certo! Il giornalismo, come ogni forma di comunicazione, è in grado di condizionare molti aspetti della psicologia, di orientare le azioni e di impattare sulla rete sociale. Sarebbe bene che tutti ne fossimo consci, in modo tale da non essere in balia dei messaggi ma da poter usare il senso critico… perché tante volte l’informazione viene diffusa per avere un ritorno come nel caso della pubblicità o, purtroppo, anche del giornalismo, magari al servizio del commercio e della politica.

 

Qual è il suo contributo per una buona informazione? 

Quando lavoravo per Amnesty il portavoce Noury mi ha regalato una cartolina con disegnata una macchina da scrivere, dalla quale si sviluppava un megafono. Accanto la scritta “Responsability”. L’illustrazione è sempre accanto al mio computer e rappresenta la mia motivazione nel voler scrivere: farmi carico in tutta onestà di ciò che ha bisogno di essere diffuso.
Oggi ho il piacere di essere coordinatrice di redazione del bimestrale cartaceo FunnyVegan, sul quale posso affrontare temi edificanti e sostenere i diritti umani e animali.

 

Cosa vuol dire per lei vedere il bicchiere mezzo pieno?

Vuol dire sfruttare quanto realmente c’è, anziché perdersi nel vuoto.


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