La buona notizia del giorno ■
Dopo tre decenni di tensioni, guerre civili, gravi violazioni dei diritti umani e oltre 5 milioni di morti, la Repubblica Democratica del Congo e il Ruanda hanno firmato uno storico accordo di pace.
L’accordo è stato siglato presso il Dipartimento di Stato americano a Washington, con la mediazione di Stati Uniti, Qatar e Unione Africana e prevede il disimpegno militare da parte dei due Governi, la protezione dei civili, il rimpatrio degli sfollati e la fine del sostegno alle milizie armate. Il monitoraggio dell’accordo di pace sarà affidato a un meccanismo internazionale previsto direttamente nel testo e sarà multilaterale, con il coinvolgimento dei mediatori e il possibile supporto tecnico da parte dell’Unione Europea che ha già espresso la disponibilità. L’accordo prevede anche l’accesso degli aiuti umanitari e il ripristino della sicurezza locale, nonché le azioni di ricostruzione anche sociale delle comunità colpite dalla lunga guerra. L’assistenza umanitaria è già al lavoro per creare condizioni favorevoli alla fornitura di aiuti di emergenza e garantire alle agenzie umanitarie un accesso libero, sicuro, senza ostacoli e incondizionato alle popolazioni vulnerabili, ai sensi del diritto internazionale umanitario e delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Il conflitto scoppiato nel 1994 in seguito al genocidio in Ruanda, durante il quale le milizie Hutu fuggendo in Congo, diedero origine ai gruppi armati come le FDLR. La guerra negli anni ha coinvolto otto Paesi africani e il gruppo ribelle M23 che non ha partecipato ai negoziati.
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Fonte: United Nations; U.S. Department of State

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