Assessore alla gentilezza
Consigliera con delega alla gentilezza Comune di Osio Sopra (BG)
Cosa è per lei la gentilezza?
Per me significa prendersi cura dell’altro, inteso come qualsiasi altro, non solo il bambino o la persona fragile e bisognosa. Significa mettere l’altro a proprio agio, essere accoglienti.
Come può la politica portare più gentilezza nella comunità?
Può farlo attraverso prassi di comunicazione gentile e attraendo dei comportamenti che siano in grado di agevolare i legami nella comunità. Nella mia idea di progetto legato alla gentilezza cerco ad esempio di creare un circolo virtuoso che faccia collaborare associazioni, pubblica amministrazione scuole, utilizzando i concetti della comunicazione gentile, il TG delle buone notizie e così via. Coinvolgere le associazioni serve a creare obiettivi comuni e buone prassi utili alla comunità. Con il progetto della gentilezza vorrei creare delle basi che consentano di portare avanti questi temi anche oltre il mio impegno personale in politica, in modo che diventi un percorso capace di durare nel tempo.
Qual è il suo modello di gentilezza?
Per me gentilezza significa accoglienza. Significa accogliere le persone con i loro aspetti positivi e negativi, significa amore, in senso alto e platonico, verso le altre persone.
Ho imparato con il tempo a non pormi in modo giudicante nei confronti degli altri. Un cattivo comportamento non fa una cattiva persona, questo è un concetto molto importante da spiegare, soprattutto ai bambini, che a volte hanno un atteggiamento giudicante. Bisogna aiutarli ad aprire una visione diversa nei confronti degli altri, bisogna spiegare che comportarsi male non vuol dire per forza essere cattive persone, ma ci possono essere motivi e situazioni di cui non siamo a conoscenza.
Come può la gentilezza contribuire al benessere della società?
La gentilezza contribuisce al benessere della società perché, quando la metti in pratica le persone si sentono accolte e non si sentono sotto giudizio, sotto scacco. Possono essere quello che sono. E in questo clima positivo, che ci fa percepire non giudicati e a proprio agio, si migliorare la qualità della vita e il benessere della società.
Cosa significa per lei vedere il bicchiere mezzo pieno?
Significa non fermarsi di fronte alle difficoltà apparenti, andare oltre, vedere le cose da punti di vista diversi. Ho imparato questo approccio dai miei studi sull’arte: quando devi disegnare o dipingere qualcosa lo guardi da vari punti di vista, lo disegni di fronte e di profilo e così via. Parlare di bicchiere mezzo pieno significa quindi analizzare le situazioni da punti di vista differenti, confrontarsi, crescere, trovare soluzioni. Il confronto è anche con sé stessi. È bello circondarsi di persone e di amici che non sono come te. Dico sempre che se voglio darmi ragione da sola allora posso restare a casa e guardarmi allo specchio, ma se voglio un rapporto costruttivo e arricchente allora devo cercare il confronto con gli altri. Questo vuol dire vedere il bicchiere mezzo pieno.
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