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Con le elezioni generali di agosto 2025, la Bolivia è diventata il primo Paese dell’America latina in cui le donne superano il numero di uomini in Parlamento. Il Senato è composto per il 58,3% dal genere femminile, mentre la Camera dei Deputati raggiunge il 50,8%.
Questo risultato riflette anni di impegno civile delle donne nel Paese ed è il frutto di riforme elettorali e di una maggiore equità conquistata negli ultimi anni. Le donne che si candidano alle elezioni in alcune aree del mondo devono affrontare numerose sfide, tra cui la discriminazione o le convinzioni culturali che limitano il loro ruolo nella società, bilanciare la vita familiare e politica e ottenere il sostegno dei movimenti più conservatori. In alcune nazioni le donne subiscono molestie e intimidazioni e sono dissuase dal candidarsi alle elezioni, lasciando agli uomini le posizioni di potere.
Secondo i dati dell’Unione Interparlamentare, le donne occupano il 27,2% dei seggi parlamentari nel mondo con una crescita costante. Nel 1995 la media era dell’11,3%. Insieme alla Bolivia, ora sono 7 i Paesi in cui il genere femminile ha raggiunto la parità di rappresentazione parlamentare: Ruanda (63,8%), Cuba (55,7%), Nicaragua (55%), Messico (50,2%), Andorra (50%) e Emirati Arabi Uniti (50%). Nel mondo esistono ancora 21 Paesi dove le donne rappresentano meno del 10% dei parlamentari e 3 Paesi (Oman, Tuvalu e Yemen) dove non c’è alcuna rappresentanza femminile. Secondo uno studio dell’Università Bocconi, le donne in politica tendono ad essere più collaborative e meno soggette alla corruzione rispetto agli uomini.
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Fonte: Bolivia verifica elecciones; Inter Parliamentary Union; Università Bocconi
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