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LA FUSIONE FREDDA E’ ITALIANA

L’IPCC (Intergovernal Panel of
Climate Change) in data 2 novembre 2014 ha decretato la necessità di ridurre
fino a bloccare del tutto l’uso di combustibili fossili entro il 2100.

La soluzione c’è già ma nessuno
vuole accettarla.

E-CAT,  la fusione fredda una realtà attuale e già
commerciale.

Una sintesi

Nel gennaio 2011 Andrea Rossi,
fisico autodidatta e Sergio Focardi, professore ordinario di Fisica all’università
di Bologna presentano un prototipo di dispositivo a “fusione fredda“ denominato
E-CAT ( energy catalizer) sulla strada indicata da Fleischmann e Pons circa 20
anni prima.

“An impossible invention”, come il
titolo del libro  di Mats Lewan che
descrive la storia completa, o “E-Cat – il nuovo fuoco”, anche in italiano, il
libro di Vessela Nikolova. Un dispositivo grande come una lattina di birra che
utilizza polvere di nickel e idrogeno per una reazione nucleare pulita (non
scorie radioattive, non radiazioni) che una volta innescato, riscaldandolo con
energia esterna, genera più calore di quello immesso, circa 10 Kw a
qualche   centinaio di gradi, e si
automantiene per …mesi! Il costo d’esercizio è ridicolo, pochi grammi di nickel
e ancora meno di idrogeno.

Nessuno li prende sul serio e la
comunità scientifica liquida la cosa continuando ad affermare che la fusione
fredda è impossibile come già decretato nel caso di  Fleischmann e Pons. Nell’ottobre dello stesso
anno Rossi e Focardi dimostrano l’efficacia di un sistema a moduli multipli che
genera circa ½  megawatt di energia
termica, 6 volte superiore all’energia necessaria al mantenimento del sistema ,
quello che si chiama COP (coefficient of performance)  è dunque “6”. Non basta!, tutti continuano a
deridere Rossi o a considerarlo un truffatore anche se non ha mai chiesto soldi
a nessuno e non intende vendere ancora nulla. Rossi persevera con ostinazione e
mille difficoltà e, per fare la storia corta, nel gennaio 2014 trova una
importante Compagnia Americana, la Cherokee-Industrial Heat LLC, che acquisisce
il suo progetto e inizia la costruzione di un impianto da 1 megawatt  con un centinaio di moduli rinnovati e più
compatti (foto). Tale prototipo è attualmente stato venduto ad un industria
americana ed è in fase di avanzata messa a punto. Nella primavera viene
pubblicato un articolo da parte di fisici indipendenti che affermano che il sistema
funziona anche se non sanno spiegare il tipo di reazione che lo alimenta. Viene
richiesto un prolungamento della sperimentazione con osservazione del funzionamento
dell’E-CAT per un mese continuativo. L’8 ottobre 2014 viene pubblicato un
articolo in estenso che conferma il funzionamento continuativo del sistema per
32 giorni con un COP maggiore di 3,5 (3,5 volte più energia in uscita di quella
in ingresso), con l’affermazione che si tratta sicuramente di una nuova forma
di reazione nucleare non ancora chiarita, senza radiazioni e senza scorie
radioattive. Non c’è più spazio per increduli e denigratori[1].

Come era prevedibile sono
immediatamente comparse critiche sulle misure o altro da parte di alcuni fisici
e giornalisti scientifici che non vogliono ammettere la realtà o per
fondamentalismi acritici o per motivi economici più subdoli. Rimane
incontrovertibile il fatto che il generatore ha funzionato molto bene e per un
tempo molto prolungato, e che una grande industria americana come la HI non si
sarebbe imbarcata in questa avventura se non fosse stata più che certa del suo
funzionamento.

 

image

Il  modulo E-CAT  in funzione

Il Mondo e l’Italia in
particolare hanno guardato altrove in questi 3 anni, che delitto! Hanno
ignorato Rossi, o peggio hanno voluto
farlo, a parte qualche articolo o intervista più che altro denigratoria, ma hanno
continuato a finanziare costosissime e vane ricerche sulla “fusione calda”, per
non parlare dei continui nuovi investimenti gas-petroliferi.

E’ necessario farsi un quadro chiaro
di quello che significa questa strabiliante scoperta fatta da un ostinato e
brillante italiano autodidatta!

Abbiamo detto energia pulita (niente
radiazioni), a bassissimo costo d’esercizio, In un volume ridottissimo con una
tecnologia che era disponibile anche 100 anni fa.

Il modulo attuale per la versione
casalinga è lungo circa 20 cm, pesa ½ kg e produce 10 kw termici continuativi
per 6 mesi con un costo di esercizio forse minore di 10 euro in totale. Non
sembra vero ma lo è!

Riuscite ad immaginare quello che
significa? una rivoluzione epocale, niente di simile era mai accaduto nella
storia dell’umanità. Non più consumo di combustibili fossili, petrolio, gas e
carbone, o di energie rinnovabili ma  costose
e ingombranti, eolico e fotovoltaico, e tantomeno di centrali nucleari
“sporche”. E quindi neanche trasporto di energia o dei loro precursori, elettrodotti,
oleodotti, gasdotti, navi cisterna etc.

ENERGIA PRODOTTA SUL POSTO

L’energia è prodotta sul posto, a
bassissimo costo, nella propria casa, in città, in un deserto o in mezzo al
mare. Vuol dire Indipendenza da altri Stati, e da tutte le Compagnie
energetiche, che certamente finora hanno contribuito a cercare di silenziare
Rossi. Ora l’economia del mondo subirà uno scossone colossale e bisogna essere
preparati, altrimenti i danni saranno superiori ai vantaggi. Ripeto non stiamo
parlando di un futuro remoto, il sistema industriale da 1 Mw esiste già ed è in
vendita a cifre intorno al milione di €. 1 Mw termico si può convertire in
circa  300 Kw elettrici, per darvi
un’idea il fabbisogno di 50-60 abitazioni civili,  è un sistema modulare e quindi saranno
disponibili sistemi da 100 o 10 Kw sicuramente a prezzi ridotti e più adatti a
piccole imprese, comunità, ospedali o singole abitazioni, l’obiettivo oltre al
basso costo dell’energia è, come si è detto, quello di sganciarsi dalla rete
distributiva, e probabilmente è questo che spaventa più di tutto  le grandi imprese energetiche.

La decisione di costruire, per
ora, grandi sistemi da 1 Mw è dovuta alla maggiore facilità (si fa per dire!)
ad ottenere autorizzazioni di sicurezza per gli impianti industriali piuttosto
che per gli impianti casalinghi, paradossale vero? il motivo palese è che per i
grossi impianti è richiesta la presenza continuativa di personale specializzato
per quelli casalinghi no, quindi il sistema deve essere ipersicuro (anche a
“prova di idiota”!). Il motivo più nascosto, ma neanche tanto, è quello di
rallentarne la diffusione.  Rossi,
interpellato, ha detto che per gli impianti di piccole dimensioni ci vorrà
qualche anno di verifica della loro affidabilità per avere l’autorizzazione.
Possiamo aspettare cosi tanto? No! E allora diamoci da fare, sensibilizziamo politici
e amministratori che sollecitino la distribuzione di questo incredibile sistema.
Possibile che in Italia la Confindustria non si sia mai pronunciata in merito? Se
andate sul loro sito e fate una ricerca per “E-CAT” o “LENR” (Low Energy
Nuclear Reaction) non viene fuori nulla e se lo fate per  “fusione fredda” viene fuori tutto quello che
ha  a che fare con frigoriferi e guerra
fredda  e nient’altro! Possibile che
nessuno degli industriali afferenti non abbia mai sentito parlare di E-CAT?
qualcuno dovrebbe informarli! Possibile che ora nessun illuminato industriale
voglia investire 1 M€ (il costo di un bell’appartamento) per una cosa così
rivoluzionaria?

Il sito ufficiale dove ottenere informazioni
sul sistema è www.ecat.com.

La crisi economica che
attraversiamo è sicuramente anche dovuta al costo dell’energia oltre che a quello
del lavoro, abbassare la prima sarà un bel salvagente e la prima impresa che inizierà
sarà trainante.

Abbiamo la fortuna di vivere
questo incredibile cambiamento, acceleriamolo !!

Onore
alla bravura e caparbietà di Rossi che solo, e vessato da tutti, ha continuato
nel suo progetto, onore a Focardi che purtoppo è deceduto prima di vedere il
successo del suo lavoro, e onore anche a Fleischmann
e Pons per aver aperto la strada, anche 
se Fleischmann non è più tra noi.


Neri Accornero (Università Sapienza – Roma)

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© MEZZOPIENO NEWS | TESTATA REG. TRIB. TORINO 19-24/07/2015
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