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IL BORGO DEI MIRACOLI

Basta una testa pensante per cambiare il
destino di un paese. E’ successo a Gangi, comune dell’entroterra siciliano in
provincia di Palermo, poco più di 7 mila abitanti. Se nel 2014 ha ottenuto il
titolo di “Borgo più bello d’Italia”,
lo deve alla passione, alla tenacia, all’esempio di un uomo che ha saputo
innescare un processo virtuoso di valorizzazione del territorio rendendo i
cittadini protagonisti di un vero e proprio cambiamento.

Giuseppe Ferrarello, il sindaco
di Gangi dal 2008, passo dopo passo ha salvato il paese dall’incuria e
dall’abbandono con politiche di riqualificazione del patrimonio architettonico
e di rilancio culturale che hanno creato importanti sinergie tra il settore pubblico
e quello privato. Oggi il comune è importante meta turistica e oggetto di
studio anche oltralpe. “Ha torto chi dice che con la cultura non si mangia,
così come sbaglia chi non crea comunità – afferma – fondamentale è la
collaborazione dei cittadini. Un sindaco, da solo, non può fare nulla”.

Gangi è un “Gioiello d’Italia” (unico comune
siciliano ad aver ricevuto nel 2012 questo titolo) anche perché il primo
cittadino è riuscito a trascinare ed “educare” 7 mila abitanti ad amare il
bello
, ad accogliere, a rispettare e curare ogni angolo del paese
considerandolo bene comune. Un sindaco che si è speso in prima persona per
essere di esempio: i cittadini lo hanno visto piuttosto spesso andare in giro
per il borgo a raccattare da terra mozziconi di sigarette e rifiuti vari, al
punto che adesso è diventato spontaneo per ognuno di loro richiamare chi
distrattamente butta una cicca o un pezzo di carta.


Fonte: Giuseppe Ferrarello,
Comune di Gangi

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