Da un po’ di tempo si sta facendo strada una nuova sensibilità per la qualità della vita nello svolgimento dell’attività che occupa un terzo della nostra vita e gran parte delle nostre energie: il lavoro. Il principio è quello di adottare la felicità come un vero e proprio obiettivo aziendale.
Stanno nascendo per questo fine, in tutto il mondo, gruppi di lavoro che studiano e diffondono negli uffici e nelle aziende, pratiche e comportamenti per migliorare le relazioni ed il piacere di lavorare, per tutti i lavoratori. La valorizzazione dei rapporti personali e della gestione del tempo, la gestione dello stress e la cura dei bisogni individuali e del gruppo diventano una priorità a cui le aziende danno un valore, anche economico.
Le aziende che già hanno inserito il responsabile aziendale della felicità o il chief happiness officer sono centinaia e includono anche colossi come Ikea, Microsoft, Google, Shell e Pfizer.
Si lavora meglio e con maggiore soddisfazione se la felicità contribuisce a stimolare e coltivare i talenti e ad alleggerire l’ambiente di lavoro e le attività in esso svolte, aumentando le capacità individuali e collettive e la possibilità di affrontare nuove sfide e ideare soluzioni. L’assenteismo cala e migliorano anche i rapporti nelle famiglie dei lavoratori, ha affermato Alexander Kjerulf, consulente di felicità aziendale che ha fondato in Danimarca la WooHoo inc, per la diffusione di un nuovo modo di vivere al lavoro.
Fonte: Woohoo Inc.