Il mondo ha abolito le le bombe a grappolo, uno strumento di guerra che ha causato morte e sofferenza durante e dopo la fine di molti conflitti e che è stato dichiarato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite “disumano”. Questi ordigni sganciati dai velivoli, spesso non funzionano all’impatto col suolo, rimanendo parzialmente interrati e quindi invisibili e pericolosissimi per anni.
L’Italia ha completato le operazione di smaltimento della propria scorta di munizioni a grappolo con cinque anni di anticipo rispetto alla data prevista dal trattato che ha messo al bando l’uso di queste bombe. Alla fine del 2015 la Missione Permanente Italiana ha informato l’Unità di supporto della Convenzione sulle munizioni a grappolo, che l’Italia ha concluso la distruzione di tutta la sua scorte di bombe a grappolo e relative munizioni.
La convenzione dell’ONU che ha messo la fine all’uso di questi ordigni è entrata in vigore il 1º agosto 2010, dopo due anni di lavori, con la ratifica finale di di Burkina Faso e Moldova. 30 nazioni hanno già aderito alla moratoria e consentito l’entrata in vigore effettiva ed esecutiva del trattato, firmato a Dublino il 30 maggio 2008.
Fonte: Cluster Munition Coalition; ONU