Il mondo cresce ed è sempre più spinto dal basso. Nello scorso anno la somma di tutte le attività prodotte dagli esseri umani sul nostro pianeta è aumentata del 2,5% rispetto all’anno precedente e nel 2017 è prevista in ulteriore crescita di circa il 2,9%.
I dati sulla capacità del mondo di trasformare, di gestire e di creare valore con beni e servizi è riassunta nel Prodotto Interno Lordo, un indice globalmente riconosciuto come segnalatore sintetico di produttività, efficienza e di benessere che, sebbene non raccolga tutte le attività generate dagli esseri umani, ne riassume in buona parte un campione estremamente significativo. Secondo i dati del World Economic Forum, sono i Paesi più poveri a guidare la crescita e ad essere maggiormente virtuosi, mostrando i più alti incrementi nella capacità di migliorare la propria situazione economica e migliori tassi di crescita tra tutte le nazioni del mondo.
Lo Stato che sta crescendo in assoluto di più e che sta creando più valore tra tutti è l’Etiopia, con un tasso di miglioramento su base annua dell’8,3%. Il grande Paese africano è uno dei più poveri al mondo, al 179° posto, ma sta vivendo una brillante riscossa che sta facendo da traino anche a diverse altre economie di Paesi limitrofi. Seguono l’Uzbekistan e il Nepal, quest’ultimo attore di una miracolosa ripresa dopo il devastante terremoto che lo ha colpito nel 2015 (…). Un’altro piccolo miracolo lo registra la Birmania, al 9 posto al mondo. Nel suo primo anno di democrazia dopo decenni di dittatura, il Paese cresce oggi ad un ritmo vicino al 7% all’anno, sebbene sia una tra le nazioni con il reddito pro-capite più basso tra i Paesi in via di sviluppo (149°).
Fonte:
World Bank; Fondo Monetario Internazionale; Ufficio Studi Mezzopieno – 9 giugno 2017