Stagni,
acquitrini, sorgenti, pozze temporanee ed altri micro-habitat con acqua
stagnante rappresentano una risorsa importante per la biodiversità in quanto
sono spesso abitate da una vivace vegetazione e fauna acquatica. Le c.d. “zone
umide” del pianeta, tuttavia, si sono ridotte sensibilmente nell’ultimo secolo
a causa dell’urbanizzazione e del cambiamento climatico, tanto che già nel 1971
la comunità internazionale ha stilato la convenzione di Ramsar – oggi
sottoscritta da 169 Stati – per la salvaguardia di questi delicati ecosistemi.
In occasione
della giornata mondiale delle zone umide, che ricorre ogni anno il 2 febbraio,
WWF Italia ha lanciato la campagna “Un milione di stagni” per far comprendere
l’importante ruolo che essi ricoprono nel nostro Paese e per conservare tali
preziose risorse. È possibile partecipare alla campagna segnalando zone umide,
anche molto piccole, in cui sono presenti piante ed animali palustri. La
documentazione così acquisita servirà a creare un archivio fotografico ed una
mappatura delle micro zone umide italiane. Ma c’è di più, il WWF invita
chiunque a “contribuire concretamente alla tutela degli anfibi e della fauna
acquatica realizzando uno stagno o ripristinando vecchie strutture, come abbeveratoi,
fontanili e pozze”. Sul sito della campagna è perciò disponibile un vero e
proprio manuale destinato a chiunque voglia imparare a costruire uno stagno
vicino casa o nella propria scuola per vedervi crescere ninfee e libellule.
Fonte: WWF Italia – 2 febbraio
2018