Sono sempre di più i Comuni che offrono la possibilità di ricevere un’agevolazione fiscale per chi decide di togliere dalla strada un cane randagio.
Questa misura, che offre a tanti animali un’alternativa al canile, unisce il desiderio di molte persone che vorrebbero la compagnia di un amico a quattro zampe ma che non possono permetterselo e le esigenze della collettività.
Le strutture pubbliche che ospitano gli animali randagi sono spesso sovraccariche e ogni cane costa all’amministrazione in media 4 euro al giorno. Circa 250 milioni di euro servono ogni anno per i cani e i gatti abbandonati nelle strutture pubbliche: questo tuttavia non basta a debellare il fenomeno del randagismo. Lo sgravio fiscale, soprannominato Bonus Cane, va a tradursi in un risparmio per le amministrazioni locali e consente di far risparmiare i proprietari degli animali.
Paesi che sono sprovvisti di canili devono inviare i randagi in altre città: lì il Comune rimborsa 500 euro a chi ne adotta uno. Le amministrazioni dopo l’adozione si occupano attraverso i Vigili del Fuoco poi di monitorare la situazione per evitare abusi.
Tra i Comuni che hanno già aderito ci sono Cestenaso (BO), Avellino, Bisceglie, Poggio Rusco e Quistello (MN), Montecassino, Lecce, Locorotondo (BA), Montecorvino Rovella (SA), Teramo, Pesaro, Bondeno, Solarino, Vittoria (RG), Terni, Bondeno, Solarino, Francofonte (SR).
Fonte: Legambiente – 28 dicembre 2017