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L’ACQUA DEL RUBINETTO È SEMPRE PIÙ BEVUTA

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Il consumo di acqua del rubinetto da parte delle case italiane è in forte crescita. In Italia sono due su tre a bere “l’acqua del sindaco”, una pratica che sta permettendo di risparmiare circa due miliardi di bottiglie di plastica ogni anno.

Il 63,7% degli italiani fa affidamento sull’acqua del rubinetto, metà di questi la beve con regolarità. I dati sono stati raccolti da Open Mind Research di Aqua Italia. In particolare poi, il 18,5% delle case italiane dichiara di avere almeno un dispositivo di trattamento dell’acqua nella propria abitazione, una nuova tendenza che si sta affermando sempre di più.

Le normative italiane sono tra le più severe del mondo e presentano delle restrizioni di parametri relativi alla concentrazione ammessa di alcune sostanze per le acque di rete che non sono invece previste per le acque in bottiglia. L’acqua di rubinetto è quindi sottoposta a una disciplina molto più restrittiva rispetto a quella delle acque industriali in vendita. 

Per quanto riguarda egli esercizi commerciali (alberghi, bar, ristoranti), il 20,9% consuma abitualmente acqua del rubinetto trattata. Oltre ad essere una scelta ecologica, si tratta anche di un’opzione economica: l’acqua in bottiglia è sul mercato ad un costo medio di circa 30 centesimi al litro a fronte di una media di 1,5 euro per metro cubo (pari a mille litri) di acqua del rubinetto. L’acqua in bottiglia può arrivare a costare 1000 volte di più dell’acqua dell’acquedotto.

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Fonte: Anima Confindustria

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