Una sfida online per motivare le persone a pulire il pianeta, un posto alla volta. L’ha lanciata un giovane americano nel 2015. “Io e un mio amico eravamo in viaggio in California e uno scontrino è volato fuori da una finestra”, ricorda Steven Reinhold. “Ci siamo sentiti a disagio perché era in una posizione davvero incantevole, quindi abbiamo deciso di raccogliere 100 pezzi di spazzatura”. L’uomo ha portato l’idea all’azienda di cui era rappresentante, la UCO Gear che lo ha aiutato a creare una campagna con un obiettivo collettivo per ripulire 10.000 pezzi di spazzatura entro l’anno successivo.
il 5 marzo 2019, Byron Román, dall’Arizona ha rilanciato la sfida e nel giro di un anno la #trashtag è diventata il più grande progetto di pulizia del mondo di tutti i tempi. Tutto è iniziato postando su Facebook una foto dove si vede un uomo seduto in un bosco pieno di rifiuti accostata ad una seconda immagine presa nel medesimo posto completamente ripulito. “Ecco una bella sfida per voi ragazzi annoiati” ha scritto Byron. La sfida è diventata virale ed ha incominciato a vedere decine di migliaia di persone armati di ramazza, guanti di plastica e buona volontà ripulire uno spazio pubblico e poi postare l’immagine sui social usando l’hashtag #trashtag.
La sfida non ha smesso di coinvolgere persone in tutto il mondo e centinaia di migliaia di programmi si sono messi in moto a livello globale in città, montagne, fiumi e spiagge e hanno spaziato dal Monte Everest alle escursioni subacquee.
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Fonte: #Trashtag – 27 luglio 2020
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