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LUIGI FERRAIUOLO

per la campagna per la Parità di Informazione Positiva #mezzopieno

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Giornalista. Redattore di Tv2000, già responsabile organizzativo nazionale dell’Ucsi, è ideatore del «Premio Buone Notizie». Ha lavorato per il Corriere della Sera/Corriere del Mezzogiorno, «Diario» e «Il Sole 24ore». Ha pubblicato diversi libri fra cui «Don Peppe Diana e la caduta di gomorra» sulla rivoluzione nata nella terra del clan dei Casalesi. È autore di numerosi docu-film, tra cui un reportage in Iraq: «Sui passi di Abramo».


 

Cos’è per lei una buona notizia?

È una notizia fatta bene, scritta secondo i dettami della buona informazione: verificata alla fonte o raccolta direttamente, in cui viene delineato il contesto in maniera chiara. Una buona notizia è fare buona informazione. Quando si racconta un fatto si indaga oltre la semplice apparenza e spesso si possono delineare soluzioni ai problemi. Le buone notizie, d’altro canto, sono anche quelle che non riescono a bucare la cortina mediatica, perché non rispecchiano i dettami delle 5 esse: soldi, sesso, sangue, salute, successo. Non entrano mai in prima o nelle scalette del telegiornale e così si finisce che  l’ordinarietà del bene e la straordinarietà della vita, non vengono mai raccontati. Peccato, perché l’opinione pubblica ne avrebbe bisogno.

 

Qual è per lei il ruolo dell’informazione nel benessere della società?

È un ruolo fondamentale. È il motore propulsore di una società democratica. Una buona informazione parla di problemi di tutti i giorni e va alla ricerca di soluzioni: prendiamo il caso dei vaccini contro il covid-19, le notizie ci aiutano a capire come comportarci e ragionare per tutelare la nostra salute e quella degli altri; allo stesso modo si riflette sulla spesa per l’acquisto di armi e di come si potrebbero riallocare meglio quelle risorse. L’informazione aiuta a delineare gli scenari in cui tutti ci muoviamo e rende una società libera di pensare.

 

Qual è il suo contributo per una buona informazione?

Lo diranno i posteri, credo. Per ora il mio contributo è stato creare il premio Buone notizie. Abbiamo iniziato a Caserta, poi per tutta l’Italia e ora anche all’estero. È un piccolo tassello che ci permette di entrare in contatto con molti giornalisti e parlare dell’importanza di mettere in luce il lato positivo della quotidianità. Nel 2019 abbiamo lanciato un appello per far rinascere la biblioteca di Casal Di Principe e da allora abbiamo portato molti nomi importanti del panorama della letteratura e del giornalismo a portare la propria testimonianza in quella che è considerata l’ex terra di Gomorra. Ora stiamo lavorando a un progetto a Pietralcina in cui mettiamo insieme arte, spazio pubblico e chiesa, per combattere lo spopolamento delle aree interne del paese.

 

Può il giornalismo rappresentare uno strumento per aumentare la fiducia e ridurre la conflittualità?

Assolutamente. L’informazione organizza l’agenda delle persone, dei governi e delle imprese e tutto quello che entra a far parte dell’agenda è importante. Alcune informazioni vengono volutamente messe in prima pagina per metterne in secondo piano altre. Anche tutta la verve mediatica che c’è nei confronti dei discorsi dei primi ministri o dei capi di stato: è qualcosa di relativamente nuovo, i capi di stato e di governo non hanno mai parlato tanto con la stampa. Pensiamo, ad esempio, che i pellerossa americani per comunicare l’arrivo di una diligenza facevano una nuvoletta di fumo. Una sola ed era chiara per tutti. Oggi nel nostro cielo ci sono centinaia e centinaia di nuvole che non riusciamo più quasi a distinguerle. Ci sono anche le dovute differenze fra mondo dell’informazione anglosassone e quello mediterraneo: il secondo, il nostro, è dominato dalla politica e dalla faziosità.

 

Cosa vuol dire per lei vedere il bicchiere mezzo pieno?

Per me è la cosa più bella del mondo: significa sapere che anche nella difficoltà più estrema si può rialzare la testa e vedere oltre. Chi vede il bicchiere mezzo pieno non perde mai la speranza.


Leggi le altre testimonianze per la campagna Parità di Informazione Positiva #mezzopieno

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