La buona notizia del giorno
Il ministero della Difesa dell’Etiopia ha annunciato la grazia per 178 membri di etnia tigrina che erano stati condannati a morte dalla corte marziale in relazione all’attacco del novembre 2020 al Comando settentrionale nella regione del Tigrè, nel contesto della guerra tra i ribelli e il governo centrale di Addis Abeba.
I prigionieri si trovavano reclusi da più di tre anni e la cancellazione della loro esecuzione è stata concessa dopo che la richiesta per non eseguire la condanna è stata presentata al Comitato per l’amnistia del governo. I condannati hanno espresso rimorso per il crimine commesso, presentando domande di grazia. La loro liberazione rientra tra gli sforzi del Governo e della ministra della difesa Aisha Mohammed Musa in carica che stanno lavorando per rafforzare l’accordo di pace firmato a Pretoria nel 2022. Il fragile compromesso è più simile ad una tregua di pace tra il Fronte Popolare di Liberazione del Tigrè e il Governo etiope ed ha lasciato irrisolte alcune importanti questioni, come il rientro in patria dei soldati eritrei, al fianco del governo centrale etiope durante la guerra civile e il problema dell’assetto amministrativo del Tigrè occidentale.
In Etiopia la pena di morte è ancora prevista per alcuni crimini tra cui l’omicidio aggravato, tradimento, spionaggio e per i reati militari, tuttavia, le esecuzioni sono sempre più sporadiche. L’ultima esecuzione è avvenuta nel 2007 e prima nel 1998 sebbene le corti etiopi continuino a emettere condanne a morte.
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Fonte: Forza di Difesa Federale dell’Etiopia; foto di Pollinations AI
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