Una giovane donna afghana di 36 anni da gennaio 2024 è membro effettivo della squadra di calcio femminile del Milan nel campionato professionisti in serie A; ha imparato a giocare a pallone in un campo profughi e oggi è diventata una delle sportive più influenti del mondo.
Nadia Nadim, insieme alle sorelle e alla madre lascia l’Afghanistan dopo che il padre, un generale dell’esercito afgano, viene assassinato dai talebani. Dopo aver attraversato il Pakistan giunge in Danimarca, dove trova accoglienza e cresce in un campo per rifugiati. Nata in un Paese in cui alle donne non è permesso uscire di casa senza un uomo, né praticare sport, Nadia si innamora del calcio e si allena molto, fino a essere notata per le sue capacità e a diventare attaccante nella lega professionista. Nella sua carriera ha giocato, tra le altre, nel Manchester City, nel Paris Saint Germain, oltre a far parte della Nazionale danese.
Nel frattempo, si laurea in medicina e sogna di diventare chirurgo. L’UNESCO la sceglie come “campionessa per l’istruzione delle ragazze e delle donne”; diventa un modello contro le norme di genere e la discriminazione. Il suo ruolo è far conoscere i programmi che le Nazioni Unite promuovono per far rispettare il diritto delle donne a partecipare all’educazione fisica e allo sport a tutti i livelli.
“Mi è stato detto che le donne non giocano a calcio e che c’erano altre cose che mi aspettavano. Ho risposto che non era vero”, racconta. “Così ho iniziato a giocare a calcio”.
___________________
✔ VERIFICATO ALLA FONTE | Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
✖ BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO | Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali
Se trovi utile il nostro lavoro e credi nel principio del giornalismo costruttivo non-profit | sostieni Mezzopieno