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LA SLOVACCHIA CHIUDE LA SUA ULTIMA CENTRALE A CARBONE

La Slovacchia ha interrotto la produzione della sua ultima centrale elettrica a carbone di Vojany.
Situata nel distretto di Michalovce, nella Slovacchia orientale, la centrale fu inaugurata nel 1966. Slovenské elektrárne, la società proprietaria dell’impianto, ha annunciato che tutta l’elettricità generata nel Paese dell’Est europeo sarà priva di CO2 e che la sua elettricità proverrà ora quasi interamente da fonti rinnovabili o a basse emissioni. La Slovacchia si è liberata dal carbone 6 anni prima di quanto previsto dal piano europeo e a metà del 2024 si unirà a Belgio, Austria, Svezia e Portogallo come paese senza carbone.

Vojany, che al momento della sua costruzione era la più grande centrale elettrica dell’ex Cecoslovacchia, sarà adattata per usi ecologici con l’obiettivo di raggiungere soluzioni più sostenibili come un parco solare o un deposito di batterie. L’azienda di servizi pubblici proprietaria ha avviato i lavori per ripulire la discarica in loco e il bacino dei fanghi in modo che non rappresentino un rischio per l’ambiente.
La domanda di carbone delle economie avanzate, guidata dalle trattative e dai provvedimenti dei G7, è tornata al livello del 1900, con un calo record delle emissioni del 4,5 nell’ultimo anno, a confronto di un PIL cresciuto nello stesso periodo dell’1,7%.

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