Le agenzie ambientali regionali hanno cominciato a diffondere le prime valutazioni sull’andamento della qualità dell’aria nel 2023, rilevando un calo dell’inquinamento dell’aria in gran parte dell’Italia, una tendenza che conferma l’andamento degli ultimi anni.

In Piemonte le polveri fini sono in forte calo da due anni. Tutte le stazioni dislocate sul territorio hanno registrato concentrazioni medie inferiori al 2022 e al 2021 e rispettato il valore limite medio annuale previsto dalla normativa pari a 40 µg/m³ (microgrammi per metro cubo d’aria). In Veneto è stato rispettato per il quarto anno consecutivo, in tutte le stazioni di misura, il valore limite annuale del biossido di azoto, con concentrazioni medie tendenzialmente inferiori o in linea con quelle dell’ultimo triennio. Il 2023 è stato uno tra gli anni con i livelli di PM10 più bassi, tra gli anni migliori degli ultimi venti, insieme al 2021.

In Friuli-Venezia Giulia si è registrato un minor numero di superamenti del livello di ozono rispetto al 2022. In Emilia-Romagna i valori medi annuali delle polveri, PM10 e PM2.5, sono risultati ampiamente entro i limiti di legge e per la prima volta è stato rispettato il numero di giorni con superamento del valore limite giornaliero di PM10 in tutte le stazioni tranne una. Per quasi tutti gli inquinanti le concentrazioni medie sono state inferiori dell’ultimo quinquennio. Nelle Marche il valore limite giornaliero di PM10 – da non superare per più di 35 giorni l’anno – è stato rispettato in tutte le 17 stazioni della rete di monitoraggio regionale.

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Fonte: Arpa Piemonte; Regione Emilia Romagna; Arpa Veneto; SNPA ambiente; foto di Em Hopper