Mohammad Alaa, siriano di Aleppo, ha moglie e tre
figli e prima della guerra faceva l’elettricista. Ha deciso di restare in Siria
per dedicarsi alle famiglie bisognose che non sono fuggite perché troppo povere
o perché con persone disabili. La sua storia
ha fatto il giro del mondo anche grazie alle immagini del reporter siriano
Hosam Katan.
Conducente di ambulanze per l’associazione Syria
Charity, Mohammad soccorre ogni giorno anziani, orfani, bambini, disabili. E
salva anche gli animali, soprattutto i gatti, abbandonati dalle famiglie
scappate dalla guerra.
Per sostenere la sua causa, nel novembre scorso,
un’appassionata di gatti, la violinista cremonese Alessandra Abidin, ha costituito
una campagna su Facebook “Il gattaro di Aleppo”. Il gruppo – che ha candidato
Mohammad Alaa al premio CNN Heroes per il suo impegno umanitario – oggi conta
oltre 3400 membri le cui donazioni hanno consentito la realizzazione di un
gattile ad Aleppo, il primo in Siria, ma soprattutto sostengono le famiglie e le
persone più disagiate rimaste nel Paese devastato dalla guerra.
Il gattile, chiamato “Il rifugio di Ernesto”, è
anche un parco giochi che Alaa ha voluto creare perché i bambini possano
giocare con i gatti e trovare quell’umanità e tenerezza negate dalla guerra.
“L’umanità e la misericordia sono le cose più preziose di questa vita – dice – Dobbiamo cercare di non perdere mai la generosità e la tenerezza”.
Fonte: Il gattaro di Aleppo; Vita