Il 25 aprile è stata la giornata mondiale della Malaria, un’infezione che colpisce ancora 214 milioni di persone e causa mezzo milione di morti all’anno nel mondo.
I dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in occasione di questa giornata hanno confermato in un report ufficiale che l’incidenza della mortalità per malaria è diminuita del 60% dal 2000 ad oggi. Grazie al grande impegno congiunto per eradicare questa parassitosi, alle campagne sostenute in tutto il mondo, ai nuovi insetticidi, alle centinaia di milioni di reti distribuite nelle aree endemiche, alla prevenzione e alla diagnosi sempre più rapida, per la prima volta l’eradicazione della malaria sembra possibile.
Il 2015 ha visto la cancellazione della malattia da tutti i Paesi dell’Unione Europea e per il primo anno, nessun caso registrato tra tutti gli stati membri.
L’OMS non si era mai espressa in maniera così ottimistica e non si era mai sbilanciata ufficialmente nel dichiarare dati previsionali che vedono la riduzione potenziale dell’epidemia del 90% entro il 2030. L’impegno dichiarato dall’organizzazione è di eliminare
la malaria in 35 paesi
nei prossimi 15 anni. La nuova strategia approvata dall’assemblea ha preso impegni concreti per l’aumento degli sforzi da parte dei Paesi membri, di un incremento del budget per la lotta all’infezione e alla sua diffusione, soprattutto in Africa equatoriale e per i bambini al di sotto di 5 anni di età, i più colpiti dalla mortalità in caso di contagio.
Fonte: World Health Organization