Si chiama Poly
la stampante che il team di 3Drap ha presentato allo SMAU, l’evento di riferimento nei settori dell’Innovazione e del Digitale per imprese
ed enti locali tenutosi a Napoli nel mese di Dicembre.
Poly nasce per
essere utilizzata a scopo educativo ma si presta anche ad un utilizzo
professionale ed è la prima stampante 3D costruita con materiale biodegradabile
che le consente, a fine vita, di dissolversi in poche ore in un sito di
compostaggio. L’acido polilattico, la bioplastica ad impatto zero con cui è
costruita, è ricavata dagli scarti dell’industria agroalimentare, per esempio
dall’amido di mais, oppure da quello di grano e patate. Un’altra caratteristica
innovativa è il funzionamento a batteria che la rende portatile e la differenzia
dalla tradizionali stampanti 3D.
Il laboratorio
digitale di prototipazione 3Drap, con sede in provincia di Avellino, è stato fondato
da quattro giovani ingegneri meccanici che fanno di Open-source, riuso e
rispetto per l’ambiente i tre pilastri della loro filosofia operativa.