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LA SFIDA GLOBALE ALLO STRESS SUL LAVORO

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Più di 300 milioni di persone nel mondo soffrono di depressione e di ansia. Un ambiente di lavoro negativo può essere in alcuni casi la causa di patologie psicologiche e fisiche gravi e invalidanti. Uno studio condotto dall’OMS ha stimato che i disordini del benessere mentale gravino sull’economia globale non solo in termini di stress sociale ma anche per 1000 miliardi di dollari ogni anno in perdita di produttività.

La risposta al problema dello stress sul lavoro è stata approvata nella 66a Assemblea Mondiale della Salute, composta dai ministri della sanità di 194 Stati membri, la quale ha adottato il Piano d’Azione

Globale

sulla Salute dei Lavoratori. Questo protocollo internazionale condiviso definisce principi, obiettivi e strategie di attuazione per promuovere la salute mentale sul posto di lavoro e pianifica azioni concrete per: affrontare e prevenire le cause sociali dei disturbi mentali quali gli standard di vita e le condizioni di lavoro, attività di prevenzione e promozione della salute fisica e mentale, attività volte a ridurre la stigmatizzazione e la discriminazione nei luoghi di attività.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha approvato un protocollo “Protezione dei lavoratori” che definisce i parametri per la precoce identificazione e la gestione dei disturbi da stress lavorativo, dall’abuso di alcol e di sostanze, la prevenzione del suicidio e delle molestie psicologiche e del bullismo sul lavoro. La maggior parte dei rischi presi in carico da questa normativa si riferisce alle interazioni tra il tipo di lavoro, l’ambiente organizzativo e gestionale e direttivo, le competenze e il supporto disponibile per i dipendenti per poter svolgere agilmente e serenamente il proprio lavoro. 


Fonte: World Health Organization – 1 ottobre 2017

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