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GLI AVVERSARI RIMANGONO IN 10: ALLORA ANCHE NOI

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La partita è quella tra le formazioni del Condor e del Postioma, due squadre della sezione Giovanissimi Provinciali di Treviso, Girone B, al “Medaglie d’Oro” di San Lazzaro. Nei campionato Giovanissimi le sostituzioni sono sette per parte. Al 20° della ripresa, per l’infortunio di un difensore centrale,  giocatori del Postioma rimangono in 10: la panchina sguarnita, i tre cambi disponibili già effettuati. “Non ci ho pensato un attimo e ho tolto il mio centrale", racconta Damiano Cavallin, allenatore della squadra avversaria. Piuttosto che approfittare della superiorità numerica, il coach ha scelto di giocare ad armi pari.

“Non ci vedo nulla di straordinario”, dichiara il 35enne allenatore di Silea (TV). Oggi impiegato nella logistica, conserva la passione giovanile per il calcio: da ragazzino giocava come attaccante esterno e a 22 anni ha capito che il suo ruolo sarebbe stato quello di allenatore, con un attenzione all’etica. Cavallin si è limitato a ripetere una scelta che ha già visto compiere in passato da altri tecnici del Condor: “Non lo considero un gesto eclatante ma sono contento che se ne parli per il messaggio che contiene. Il nostro ruolo ha delle responsabilità: abbiamo a che fare con ragazzi in un’età delicata, a cavallo fra terza media e prima superiore. Più che guardare ai risultati, occorre educarli e farli diventare uomini”.

Damiano Cavallin sta portando un esempio di fair play che dà onore al calcio e ai valori che questo sport incarna. Il Sindaco della sua città gli ha consegnato un premio come ambasciatore del gioco rispettoso e leale. 


Fonte: La Tribuna di Treviso – 27 febbraio 2018

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