Capire come va il mondo e cosa causa ciò che succede, è un desiderio di tutti gli esseri umani e i media hanno il compito di raccontarlo e di spiegarlo con la maggiore aderenza possibile alla realtà. Ciononostante l’informazione spesso si sofferma con insistenza sulle notizie negative e sugli episodi più cruenti e dolorosi.
Uno studio comparato ha messo in confronto le principali cause di morte e la copertura mediatica di queste, scoprendo che ciò di cui si legge e si commenta di più, in realtà non corrisponde alle reali cause di decesso.
Le maggiori differenze riguardano le forme violente di morte: suicidio, omicidio e terrorismo infatti ricevono molta più attenzione dai media e nelle ricerche su Internet rispetto alla loro quota relativa di morti che causano. I media riportano oltre il 70% di notizie sulle cause di morte violente mentre nella realtà questa rappresentano meno del 3% del totale dei decessi. Lo studio ha poi rilevato che che circa un terzo delle morti complessive derivano da malattie cardiache, mentre questa causa riceve solo il 3% della copertura mediatica.
L’analisi permette di capire che quello le persone cercano su Internet è il riflesso di ciò che viene presentato nei media; un comportamento che evidenzia quanto le nostre percezioni del mondo siano influenzate da ciò che leggiamo.
Fonte: Ufficio Studi Mezzopieno; Center for Disease Control and Prevention; Owen Shen database – 11 giugno 2019
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