Il morbo di Alzheimer ha da oggi un nuovo strumento efficace per essere trattato, l’anticorpo monoclonale lecanemab.
Questo farmaco fa parte di una nuova categoria di rimedi che riescono ad agire sulla fisiopatologia alla base della malattia che fino a poco tempo fa non disponeva di terapie efficaci per la sua cura. L’anticorpo monoclonale sviluppato dalla ricerca giapponese riesce a inibire la proteina beta amiloide che, accumulandosi nel cervello dei malati di Alzheimer, forma le placche che provocano la degenerazione del tessuto nervoso. Il farmaco sarà commercializzato con il nome Leqembi e dovrà essere somministrato ogni due settimane tramite iniezione endovenosa.
Sebbene lecanemab non rappresenti ancora una cura definitiva per l’Alzheimer, ha dimostrato di rallentare del 27% il declino cognitivo e funzionale dei pazienti. “La malattia di Alzheimer rende immensamente difficile la vita di coloro che ne sono affetti e ha effetti devastanti sui loro cari”, ha dichiarato Billy Dunn, direttore dell’Office of Neuroscience del Center for Drug Evaluation and Research. “Questa opzione terapeutica è la più recente che mira a colpire il processo patologico alla base dell’Alzheimer, invece di trattare solo i sintomi della malattia”.
Lecanemab è stato approvato secondo la procedura di approvazione accelerata, in base alla quale la Food and Drug Administration statunitense può approvare farmaci per condizioni gravi in presenza di un’esigenza medica insoddisfatta e se si dimostra che un farmaco ha un effetto che è ragionevolmente in grado di prevedere un beneficio clinico per i pazienti.
___________________
Fonte: Food and Drug Administration
✔ VERIFICATO ALLA FONTE | Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
✖ BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO | Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali
Se trovi utile il nostro lavoro e credi nel principio del giornalismo costruttivo non-profit | sostieni Mezzopieno