E’ una disciplina che si sta diffondendo a macchia d’olio in tutto il mondo ed è riuscita a portare nelle competizioni sportive i principali valori del gioco equo, il cosiddetto fair play. Si chiama ultimate, noto anche come ultimate frisbee, ed è uno sport di squadra giocato con un disco del peso di 175 grammi. Nato alla fine degli anni Sessanta nei campus americani, si contraddistingue per quello che viene chiamato lo “spirito del gioco”. A qualsiasi livello, anche durante i Campionati del Mondo, è giocato senza l’ausilio di un arbitro: tutte le contese vengono risolte sul campo dai giocatori. Non si basa sulla forza o sul contatto fisico, uomini e donne possono giocare insieme. Come specificato dall’articolo 1.1 del regolamento della World Flying Disk Federation: “Tutti i giocatori sono responsabili della conduzione del gioco e del rispetto delle regole. L’ultimate si basa sullo Spirito del Gioco che pone la responsabilità del fair play (correttezza) su ogni giocatore”. L’articolo 1.2 afferma: “Si presuppone che nessun giocatore infranga le regole intenzionalmente quindi non esistono sanzioni bensì un metodo per la ripresa del gioco che simuli quello che sarebbe più probabilmente avvenuto se non ci fosse stata l’infrazione”. In caso di chiamata di fallo, tutti gli atleti si fermano nella posizione in cui si trovano e le squadre o i due giocatori coinvolti cercano di raggiungere un accordo. Nel maggio 2023 l’Ecuador e Monaco sono entrati a far parte della Federazione Mondiale, portando i Paesi membri a 106.
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