L’Unione Europea ha raggiunto un accordo che costringe l’industria dei combustibili fossili a frenare l’inquinamento da metano.

Il regolamento introduce per la prima volta nuovi obblighi per i settori del petrolio, del gas e del carbone al fine di misurare le emissioni di metano e prevede la messa in atto di massicce misure di mitigazione e la riparazione delle fuoriuscite di metano nonché la limitazione del rilascio in atmosfera e della combustione. Secondo le nuove regole, gli Stati membri dell’UE dovranno istituire un inventario pubblico delle miniere di carbone che sono state chiuse o abbandonate negli ultimi 70 anni e provvedere alla misurazione e all’interruzione delle perdite di metano da queste provenienti.

“Finalmente l’UE affronta il secondo gas serra più importante con misure ambiziose. Meno emissioni di metano significa più protezione del clima”, ha dichiarato Jutta Paulus eurodeputata tedesca che ha lavorato alla proposta.
Il metano è responsabile di circa un terzo del riscaldamento globale ed ha più di 80 volte il potere di riscaldamento globale dell’anidride carbonica. L’Agenzia internazionale per l’energia ha scoperto che oltre il 75% delle emissioni di metano derivanti dalle operazioni di petrolio e gas e la metà delle emissioni derivanti dal carbone possono essere abbattute con la tecnologia esistente, a basso costo. Dal vertice sul clima Cop26 di due anni fa, 149 paesi e l’UE hanno aderito all’impegno di ridurre le emissioni globali di metano di almeno il 30% rispetto ai livelli del 2020 entro il 2030 e stanno approvando le leggi per farlo.

___________________

Fonte: Consiglio europeo