Una nuova tecnica è riuscita a sviluppare un metodo per recuperare fino al 70% del litio dalle batterie esauste, senza alcun utilizzo di prodotti chimici inquinanti e corrosivi o elevate temperature di processo.
Il procedimento messa a punto dal Karlsruhe Institute of Technology in Germania coniuga processi meccanici con reazioni chimiche e consente un riciclo economico ed energeticamente efficiente di qualsiasi tipologia di batterie al litio. La scoperta compie un passo decisivo per la gestione del crescente numero di batterie, soprattutto delle automobili elettriche che nei prossimi anni giungeranno a fine vita e che avrebbero potuto rappresentare un problema di smaltimento per il sistema.
Fino ad oggi le materie prime più facilmente riciclabili negli accumulatori erano il nichel, cobalto, rame, alluminio e acciaio ma il litio risultava estremamente costoso, energivoro e, in molti casi, non redditizio. L’approccio meccanochimico sul quale si basa questa nuova metodologia utilizza una tecnologia che induce reazioni chimiche tra materiali solidi, utilizzando forze meccaniche come la molatura, l’estrusione, il taglio e l’attrito. “Questo metodo può essere utilizzato per recuperare il litio da materiali catodici di varie composizioni chimiche e per una vasta gamma di batterie agli ioni di litio disponibili in commercio” spiega Oleksandr Dolotko, primo autore della scoperta.
Nello specifico, il gruppo di ricerca ha utilizzato l’alluminio come materiale riducente, cioè in condizione di cedere gli elettroni nella reazione meccanochimica. Si tratta di un materiale già contenuto nel catodo della batteria, non essendo così necessario l’utilizzo di sostanze aggiuntive.
___________________
Fonte: Nature; foto di ThisIsEngineering

✔ VERIFICATO ALLA FONTE | Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
✖ BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO | Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali

Se trovi utile il nostro lavoro e credi nel principio del giornalismo costruttivo non-profit | sostieni Mezzopieno