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Il numero di bambini che muoiono prima di raggiungere i cinque anni è in forte calo in tutto il mondo. Questo indicatore è uno dei principali rilevatori del benessere della salute pubblica di una società e riflette le condizioni sanitarie, l’accesso alle cure mediche e la qualità della nutrizione di una popolazione.
In particolare, la mortalità infantile dal 2000 ad oggi è diminuita di oltre la metà in nove Paesi asiatici dove milioni di bambini in più sono sopravvissuti nei primi anni critici della loro vita rispetto ai decenni passati. Il Paese che ha registrato il progresso maggiore è l’Afghanistan, dal 13 al 6%, mentre la Cina ha conseguito il miglioramento più significativo dal 4 all’1%. Questi progressi sono stati raggiunti soprattutto grazie ai miglioramenti nell’alimentazione, nell’acqua pulita, nei servizi igienici, nelle vaccinazioni e nella riduzione della povertà che hanno contribuito a permettere di salvare molte vite.
I dati del Gruppo inter-agenzia delle Nazioni Unite mostrano notevoli progressi anche in Cambogia e Laos, entrambe partite dall’11%, che hanno abbassato i livelli rispettivamente al 2 e al 4% nello stesso periodo. Bangladesh, Birmania e India partivano tutti dal 9% nel 2000, i primi due sono scesi al 3%, mentre la Birmania ha raggiunto il 4%. Il Nepal ha ridotto la mortalità infantile dall’8% al 3%. L’Indonesia, con il 5% è riuscita a dimezzare al 2%. Per un paese grande come l’India, la riduzione dal 9 al 3% significa centinaia di migliaia di bambini in più che sopravvivono ogni anno.
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Fonte: UN Inter-agency Group for Child Mortality Estimation

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