La buona notizia del giorno ■
Un rito comunitario di “benvenuto alla vita” per celebrare e accogliere l’arrivo dei nuovi nati e delle nuove nate e per ringraziare del loro avvento nel mondo. Sono stati oltre 4000 i partecipanti delle famiglie dei bambini e bambine nati nel 2024 e 2025, a ritrovarsi a Venaria in provincia di Torino, nella storica reggia sabauda e nei suoi grandi giardini rigogliosi per un rito di passaggio collettivo che festeggia e onora le nuove vite.
La Festa della Nascita, una grande cerimonia laica e inclusiva nata nel 2020, in piena pandemia, per ristabilire i legami e le relazioni, è diventata oggi una sorta di epifania, un momento culturale e sociale in cui il senso profondo della vita si manifesta attraverso gesti condivisi, immagini e suoni. Celebrata con incontri, giochi, poesie, musica, gesti simbolici, doni e immersioni nella natura, questo evento ha l’obiettivo di costruire strumenti di fiducia e opportunità di comunione tra famiglie, con il territorio e le istituzioni. “Fermarsi a celebrare una nascita significa dare spazio alla gratitudine, alla speranza e alla bellezza del cominciare. È un gesto semplice ma potente che trasforma l’arrivo di un bambino in un momento di comunità, amore e responsabilità condivisa” spiega Catterina Seia, presidente del Cultural Welfare Center, uno degli enti curatori. La Festa, quest’anno svolta il 14 settembre, ha coinvolto 32 Comuni, 6 Aziende Sanitarie Locali, 14 biblioteche, 15 enti del terzo settore e centinai di operatori sanitari e volontari.
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Fonte: Con il contributo di Cultural Welfare Center; foto di Micol Sacchi

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