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BANCHE PIU’ GIUSTE: UNA RICETTA ORIENTALE

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Da molti anni la politica
internazionale è impegnata alla ricerca di soluzioni che possano rendere il sistema
economico e finanziario più stabile ed inclusivo.

Secondo un recente
rapporto del Fondo Monetario Internazionale, la finanza islamica rappresenta
una risposta pragmatica estremamente efficace.

Ispirandosi all’insieme dei principi legali
contenuti nei testi sacri del Corano e degli Hadit (sharia), la finanza
islamica, vieta l’impiego dei tassi di interesse, gli investimenti speculativi
e gli impieghi rischiosi per l’ambiente e la società e promuove una gestione
condivisa del rischio fra creditori e debitori
. La tutela di queste norme è
invece tradizionalmente molto debole nella finanza tradizionale.

Questo metodo di gestire le transazioni ed i capitali ha
conosciuto

negli ultimi anni

un tasso di crescita sorprendente. Dal 2011 ad oggi, il suo volume
d’affari è infatti raddoppiato, raggiungendo la cifra record di 2mila miliardi
di dollari ed i clienti delle banche islamiche sono diventati circa 40 milioni.

La sfida che ora la finanza
Islamica deve affrontare è quella di aprirsi ai clienti non Musulmani. Per permettere
questo, secondo il Fondo Monetario Internazionale, è necessario che questo
settore venga regolamentato da norme adeguate alle sue peculiarità.

Intanto in Germania, a
Mannheim, è operativa da marzo la Kuveyt Turk Bank, la prima banca islamica
ufficiale tedesca. La banca non è stata
pensata soltanto per i 4 milioni di Musulmani che vivono in Germania ma l’istituto ha accolto la sfida di offrire i suoi servizi ad un pubblico più ampio.


Fonte: Fondo Monetario Internazionale; Arab News

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© MEZZOPIENO NEWS | TESTATA REG. TRIB. TORINO 19-24/07/2015
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