Nel pensiero comune, adottare un bambino è sinonimo di un atto di amore e di accoglienza ma anche di difficoltà. I bambini adottati spesso provengono da
situazioni avverse, che hanno segnato il loro sviluppo, a causa degli
allontanamenti dalle figure famigliari, di maltrattamenti subiti, della vita
trascorsa in istituti.
Una ricerca pubblicata dal prof. J. Palacios, esperto mondiale di adozioni che
lavora presso l’Università di Siviglia, ha però dimostrato la grande
capacità di recupero dell’essere umano. Numerosi studi hanno già evidenziato
in passato che questi bambini, che all’arrivo in famiglia adottiva mostravano
parametri di sviluppo inferiori ai loro coetanei, sono stati in effetti in grado di “riscattarsi”.
Una volta inseriti in un contesto famigliare protettivo, amorevole e
stimolante, i bambini adottati sono in grado di recuperare in modo tangibile:
in pochi anni spesso anche il ritardo della crescita fisica si annulla ed i
bambini raggiungono i loro coetanei nei parametri standard di peso ed altezza (dato testato su un campione
totale di quasi 3.500 bambini).
Il recupero avviene, con gradienti e velocità differenti, anche a livello
psicologico: i bambini adottati riescono ad accrescere il loro quoziente
intellettivo, nonché la capacità di relazionarsi agli altri e di gestire le
proprie emozioni.
Fonte: Child Development
Perspectives
Marta Casonato