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LA FINE DELLA SCHIAVITÙ DEI BAMBINI VODOO

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In Benin, in Africa occidentale, i bambini più vivaci e iperattivi o quelli che hanno spesso dolori di pancia sono accusati di essere posseduti da spiriti maligni e possono trascorrere molti anni nei conventi voodoo, dove vengono sottoposti a riti di purificazione ed utilizzati come oggetti per cerimonie contro il malocchio.

Dopo decenni di lavoro da parte di avvocati, organizzazioni e attivisti per i diritti dei bambini, la Rete di Strutture di Protezione del Bambino in Circostanze Difficili (ReSPESD) che riunisce le organizzazioni militanti per i diritti dell’infanzia

in Benin, è riuscita a far rilasciare centinai di bambini schiavi del vodoo e a farli tornare nelle loro case per ricominciare una nuova vita.

Tutto ha avuto inizio in seguito al’emanazione del Codice dei Bambini, l’8 dicembre 2015, grazie alla impegno del capo dello Stato Boni Yayi, che ha mantenuto una promessa fatta durante la sua campagna elettorale, di accelerare il processo di creazione di un quadro giuridico necessario per consentire ai bambini del Benin di godere pienamente dei loro diritti.

Prima di questa nuova legge i bambini potevano trascorrere fino a sette anni in questi conventi, completamente scollegati dal mondo esterno, maltrattati, sfregiati con coltelli sacri e tenuti in stanze chiuse e buie per mesi. Una volta considerati guariti, venivano rilasciati ma a quel punto, avevano perso gli anni della scuola e i rapporti con la gente e la famiglia e gli rimanevano poche speranze per il futuro.


Fonte: Al JazeeraLa Nation Benin

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© MEZZOPIENO NEWS | TESTATA REG. TRIB. TORINO 19-24/07/2015

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