La produzione di miele sta cambiando la vita delle donne
palestinesi in un paese dove una persona su quattro è disoccupata.
Ogni anno nei villaggi che circondano Ramallah, la città
principale della Cisgiordania occupata, le donne producono 600 chili di miele
che viene poi venduto a circa 25 euro al chilo. Ciascuna donna, grazie alla vendita
del miele, riesce a incrementare il reddito familiare di circa 1500 euro
all’anno. Il reddito incrementale viene sostanzialmente speso per le spese
scolastiche dei figli. Inoltre, l’attività di produzione del miele ha
consentito alle donne palestinesi, alcune delle quali non erano mai uscite dalla
Palestina, di partecipare a forum sull’agricoltura in Spagna e Giordania.
L’attività è sostenuta dal PARC (Palestinian Agricultural
Relief Committee) che gestisce 64 progetti agricoli nella Striscia di Gaza ma
soprattutto nell’area C (quella sotto il totale controllo Israeliano) della
Cisgiordania. L’obiettivo principale è quello di incentivare le famiglie a
resistere e a non abbandonare la propria terra, nonostante le difficoltà che
esse devono affrontare a causa dell’occupazione.
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