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BOMBARDARE IL MONDO DI SEMI PER ELIMINARE I DESERTI

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Si stanno diffondendo in tutto il mondo le armi ecologiche per combattere a fianco della natura.

L’invenzione delle prime bombe di semi risale a Masanobu Fukuoka, botanico giapponese, pioniere dell’agricoltura naturale e padre della permacultura. Negli anni ‘50 iniziò a sviluppare metodi semplificati per la coltura spontanea tra cui il Nengo-Dango, che consiste nel creare palline di argilla, le cosiddette bombe, contenenti semi da spargere sul campo. Fukuoka era convinto che sparare bombe di semi di fiori in tutto il mondo sarebbe stato molto più proficuo che costruire industrie di fertilizzanti. Egli vedeva l’agricoltura come un cammino per raggiungere la saggezza e studiò metodi per un ecosistema stabile nel quale tutti gli esseri viventi cooperano in armonia.

I primi bombardamenti aerei di semi risalgono al 1930, quando alle Hawaii vennero rimboscate alcune zone dopo che un incendio aveva devastato la vegetazione. L’idea di adottare su larga scala questa tecnica è del 1999, quando la Lockheed Martin, azienda di ingegneria aerospaziale e difesa, riuscì a piantare 900 mila alberi in un giorno lanciando i semi con un aereo militare. In Thailandia dal 2013 il governo sta bombardano le campagne abbandonate con raid di aerei e droni che sganciano piccole bombe composte da argilla, concime e semi della flora locale, sistemate all’interno di capsule biodegradabili ideate per interrarsi in profondità.

Questa tecnica usata per introdurre nuova vegetazione in aree aride o inaccessibili oggi permette una dispersione dei semi su scala molto ampia, in modo economico ed estremamente efficace.


Fonte: The Guardian; La rivoluzione del filo di paglia

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