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LA RIVOLUZIONE INDIANA DELLE STOVIGLIE BIODEGRADABILI

L’attenzione
dell’opinione pubblica sul problema dell’inquinamento causato dai rifiuti
plastici è sempre più alta, tanto che il tema della giornata mondiale
dell’ambiente 2018 è stato proprio la lotta alle plastiche monouso. Nella
ricorrenza del 5 giugno, le Nazioni Unite hanno riportato la storia di una
giovane indiana che con la sua azienda ha rivoluzionato il mercato delle
stoviglie usa e getta.

A 27 anni Rhea
Singhal, dopo una laurea in farmacologia, ha abbandonato la sua carriera nel
marketing di un’importante azienda farmaceutica per fondare Ecoware, una
società specializzata in piatti, bicchieri, vassoi e
contenitori per il cibo interamente biodegradabili. L’idea consiste
nell’utilizzo degli scarti di produzione agricola, normalmente bruciati nei
campi alla fine del raccolto, per realizzare stoviglie al 100% naturali che
dopo l’uso si decompongono nell’arco di 90 giorni senza lasciare alcun residuo
nell’ambiente.

A dieci anni dalla sua fondazione, Ecoware è il più grande
fornitore di eco stoviglie in India e conta tra i suoi clienti importanti
catene di ristoranti, alberghi di lusso e le ferrovie indiane. “L’impatto sulla
salute dell’utilizzo di contenitori non biodegradabili è ben noto" – ha
dichiarato Rhea – “se metti cibo caldo in un contenitore caldo, ingerisci
le tossine che finiscono nel cibo. Nella nostra esperienza, abbiamo visto che
alle persone non importa di pagare un piccolo extra. Non è un problema quando
capiscono le implicazioni per l’ambiente e la salute”.


Fonte: Ecoware; Nazioni
Unite
 – 12 giugno 2018

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