Si è concluso lo scambio di prigionieri tra la Russia e l’Ucraina, dopo 5 anni di conflitto che ha causato la morte di circa 13mila persone.
Questo traguardo di pace rilancia gli accordi di Minsk per porre fine al conflitto nel Donbass tra l’esercito ucraino e le forze separatiste filorusse, definito
“la più grande catastrofe umanitaria dalla Seconda Guerra mondiale” secondo Svjatoslav Shevchuk, capo della chiesa ortodossa di Kiev. Lo scambio ha visto la liberazione di 70 detenuti, 35 per parte.
Due velivoli di Stato hanno portato a casa
tutti e 24 i marinai ucraini catturati lo scorso anno nello stretto di Kerch al largo della Crimea, insieme a diverse personalità imprigionate per motivi politici. Tra loro il capo dell’ufficio ucraino dell’agenzia di stampa russa, Kirill Vyshinsky, accusato di alto tradimento dalle autorità ucraine e il regista ucraino Oleg Sentsov, arrestato nel 2014 e condannato a 20 anni di carcere per presunta cospirazione dopo l’annessione da parte di Mosca della penisola ucraina di Crimea.
Questo scambio segna una svolta nell’accordo per porre fine alla guerra dell’Ucraina orientale, dopo il protocollo firmato a Minsk il 5 settembre 2014 dai rappresentanti di Ucraina, Russia, Repubblica Popolare di Doneck e Repubblica Popolare di Lugansk, che prevedeva un cessate il fuoco immediato, lo scambio dei prigionieri e l’impegno, da parte dell’Ucraina, di garantire maggiori poteri alle regioni di Doneck e Lugansk. Dopo un’iniziale diminuzione delle ostilità, l’accordo non fu rispettato.
___________________
Fonte: Kyiv Post – 13 settembre 2019
✔ Buone notizie cambiano il mondo. Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali https://www.change.org/p/per-avere-un-informazione-positiva-e-veritiera-in-giornali-e-telegiornali