L’ultimo paziente ricoverato per l’Ebola in Congo è stato dimesso dall’ospedale
della città di Beni
e non ha più bisogno di terapia. La dichiarazione dell’Organizzazione mondiale della sanità segna un punto di svolta nell’epidemia che da 19 mesi sta flagellando lo Stato africano.
La fine dell’incubo è stata festeggiata dal personale ospedaliero con una gioia incontenibile, tutti insieme infermieri e medici hanno ballato, cantato e suonato a modo di tamburo sui bidoni della spazzatura, per celebrare la prima volta in cui non ci sono stati casi attivi da quando l’epidemia è iniziata nell’agosto del 2018. Da allora, il virus ha ucciso 2.264 persone, diventando il secondo peggior focolaio di Ebola nella storia. Il Congo ha registrato un periodo di 14 giorni senza nuovi casi confermati, un elemento che preannuncia la fine ufficiale dell’epidemia, che può essere dichiarata completamente superata una volta trascorsi 42 giorni senza nuovi casi. Il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ha commentato questi sviluppi come “un’ottima notizia, non solo per me, ma per tutto il mondo”. L’OMS ha continuato fino ad oggi a ritenere che l’Ebola rappresentasse un’emergenza sanitaria internazionale da tenere in seria considerazione. L’attuale epidemia è la decima in Congo dal 1976.
Dopo essere sopravvissuta, l’ultima paziente di ebola rilasciata, Semida Masika, ha dichiarato di essere felice di tornare a casa, con queste parole: “Dato che sono l’ultima sopravvissuta, ringrazio Dio di avermi salvata”.
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Fonte: Reuters – 3 marzo 2020
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